LA LAGUNA DI VENEZIA: UN ESEMPIO DI ECOSISTEMA. Ins. di Scienze Margherita A. Relazione di Massimiliano B. Cl. IV
L’ ECOSISTEMA. Che cos'è l'ecosistema e la catena alimentare? Ecco un esempio di un habitat particolare...proprio vicino a casa nostra!
Ogni creatura al mondo ha bisogno per vivere della luce del sole, di una certa temperatura, di un certo cibo, ecc ; con questi elementi si forma un piccolo mondo dove tutti gli animali collaborano per sopravvivere. Questa unione di esseri viventi e di elementi non viventi formano un ecosistema.
Ogni ecosistema dipende dalla luce solare che fornisce il cibo alle piante quindi attraverso una catena alimentare fornisce cibo per tutti gli animali dell’ ecosistema.
Infatti, la catena alimentare comincia sempre dai vegetali che sono gli unici esseri viventi a prodursi il cibo da soli. Una pianta che cresce in giardino, come la lattuga (produttore) può essere mangiata da una chiocciola (consumatore primario o erbivoro) ; la chiocciola può essere mangiata da un passero (consumatore secondario o carnivoro) ; il passero può essere mangiato da uno sparviero (consumatore terziario) e così via. Alla fine di ogni catena alimentare ci sono i decompositori; essi svolgono il compito di decomporre gli animali e le piante morti e trasformarli in sali minerali utile nutrimento per le piante. Quindi il ciclo ricomincia.
Tra i vari e cosistemi troviamo la laguna; in essa vivono molti mammiferi tra i quali: le volpi, i tassi, le faine, le donnole; gli animali che abbondano di più sono gli uccelli. Tra quelli che raggiungono la laguna per svernare ci sono i germani reali e le folaghe; tra quelli che rimangono tutto l’ anno ci sono l’ airone cenerino, l’ airone bianco, il martin pescatore, il falco di palude e il cigno reale.
Tra i vari e cosistemi troviamo la laguna; in essa vivono molti mammiferi tra i quali: le volpi, i tassi, le faine, le donnole; gli animali che abbondano di più sono gli uccelli. Tra quelli che raggiungono la laguna per svernare ci sono i germani reali e le folaghe; tra quelli che rimangono tutto l’ anno ci sono l’ airone cenerino, l’ airone bianco, il martin pescatore, il falco di palude e il cigno reale.
Tra i fondali rocciosi o pianeggianti troviamo gustosissimi pesci (cefali, spigole, orate, polpi, seppie e granchi); abbondano anche cozze e vongole.
La flora è rappresentata da canneti, salici, pioppi e olmi. Più lontano dal mare si trovano cespugli di ginepro, biancospino e boschi di leccio.
La laguna è un ecosistema umido molto importante dal punto di vista naturalistico perché qui gli uccelli trovano le condizioni ideali per passare l’ inverno e per nidificare.
LA LAGUNA VENETA
Le coste del Veneto (la nostra regione) so no caratterizzate da terre basse e sabbiose su cui scorrono diversi fiumi, tra cui il Brenta e il Piave, carichi di sedimenti. Il continuo deposito di sedimenti e l’ innalzamento del livello del mare, nel corso di migliaia di anni hanno portato alla formazione di isole, sulle quali è nata poi la città di Venezia. Poi i sedimenti hanno creato delle strisce di terra sabbiosa parallele alla costa, chiamati lidi, che sono diventati il naturale confine tra la laguna e il Mare Adriatico. La comunicazione con il mare avviene tramite le bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia.
L’ acqua dal mare entra nella laguna ogni 6 ore ed esce ogni 6 ore. Tutta la laguna è percorsa da canali segnati da pali, le bricole, che
hanno la funzione di non far arenare le barche.
Tutti gli edifici di Venezia appoggiano sul “caranto”, uno strato di terreno di particolare consistenza che è stato ulteriormente solidificato piantando dei pali di legno appuntiti di larice o di rovere.
Oggi per sconfiggere il famoso fenomeno dell’ acqua alta si vuole creare una serie di dighe mobili, il progetto “Mose”, poste sulle tre bocche di porto della laguna in modo da creare, quando si prevede l’ acqua alta, uno sbarramento artificiale. (Ricerca e approfondimento di Massimiliano B. cl. IV di Asseggiano)
Tutti gli edifici di Venezia appoggiano sul “caranto”, uno strato di terreno di particolare consistenza che è stato ulteriormente solidificato piantando dei pali di legno appuntiti di larice o di rovere.
Oggi per sconfiggere il famoso fenomeno dell’ acqua alta si vuole creare una serie di dighe mobili, il progetto “Mose”, poste sulle tre bocche di porto della laguna in modo da creare, quando si prevede l’ acqua alta, uno sbarramento artificiale. (Ricerca e approfondimento di Massimiliano B. cl. IV di Asseggiano)
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